sabato 10 novembre 2012

... into the wild!


Siamo partiti in quattro: Federica, Jessica, Juanpablo e io.
Destinazione: … foresta amazzonica! Il polmone verde della terra.

Domenica è stato principalmente un giorno di viaggio, a bordo del furgoncino verde di Juanpablo, che ad un certo punto pareva quasi scoppiare (il furgoncino, non Juanpablo) perché abbiamo dato un passaggio ad una bellissima famigliola ecuatoriana che faceva l’autostop.
Ad un certo punto del tragitto ci siamo fermati e abbiamo imboccato a piedi un sentierino che costeggiava un torrente… Lo spettacolo che ci aspettava era mozzafiato: …la cascata più grande che io abbia mai visto!!! Ho visto la POTENZA della natura. Sprigionava una forza incredibile… invincibile.

 Lunedì è cominciata la vera avventura: quattro giorni dentro la foresta! Ci siamo inoltrati nel cuore della giungla ecuatoriana a bordo di una canoa, accompagnati da una guida. Ho visto farfalle azzurre più grandi di una mano, pappagalli, tartarughe, serpenti, scimmie.  Man mano che avanzavamo lungo il fiume la vegetazione si faceva sempre più selvaggia, intricata, intimorente. Mi sono sentita quasi respinta.
Eppure da secoli l’uomo è riuscito ad adattarsi a questa terra e a entrare in armonia con essa: l’Amazzonia è popolata da numerosi  piccoli villaggi di indigeni, raggiungibili solo in canoa, come abbiamo fatto noi.
Gli abitanti di questi villaggi, anche se sono vestiti come noi e hanno qualche contatto con le città, conservano ancora alcune delle loro tradizioni più antiche. Vivono in semplici capanne di legno e sono quasi autosufficienti: pescano, cacciano, coltivano riso,yuca,banane,cacao e caffè. Abbiamo preparato con loro il cibo tradizionale, una specie di focaccia di yuca, e abbiamo conosciuto lo sciamano del villaggio.
Purtroppo, man mano che vengono trovati nuovi giacimenti di petrolio, questi villaggi, e la natura che li circonda, rischiano di scomparire.

 La natura dell’Amazzonia è incredibile, abbiamo camminato dentro questa foresta meravigliosa di giorno, a tratti sul terreno solido, a tratti sprofondando nel fango fino alle ginocchia (e chi, come me, è caduto, anche fino ai gomiti! =P ) …e di notte, ascoltando in silenzio il fruscio del vento, lo strisciare dei serpenti, il cinguettio degli uccelli e il gracidare delle rane.
Uno dei momenti che più mi ricorderò è stata la sera in cui siamo andati nella laguna di Cuyabeno. D’estate è piena d’acqua, dove nuotano i delfini rosa. Quando siamo andati noi però era un’ immensa distesa di fango. Era l’ora prima del tramonto, quando c’è quella luce calda, che è la mia preferita. Mi sembrava di essere in un luogo senza confini, infinito e fuori dal tempo. Magico. Vedevo  la distesa di fango illimitata, popolata solo da maestosi alberi solitari e da qualche pozza d’acqua che rifletteva il cielo. All’orizzonte la foresta, che potevo immaginare ancora più immensa. Poi è arrivato il tramonto e i colori sono diventati ancora più meravigliosa.
Mentre stavamo tornando, in canoa, è calato il buio. Eravamo circondati da tante piccole lucine rosse, sembrava quasi di vedere una città da lontano… solo che erano occhi di coccodrilli!! Alcuni lunghi sei metri! Per fortuna evidentemente tutti avevano già cenato e ci hanno lasciati in pace =P

 Giovedì sera siamo tornati in città, a Misagualli, dove il giorno dopo abbiamo conosciuto una cooperativa di donne indigene Quichua che hanno aperto un ristorante e un piccolo museo di artigianato. E’ stato bellissimo ascoltare la loro storia… Vivono in un piccolo villaggio lungo il fiume Napo, due anni fa hanno deciso di riunirsi per cercare di trovare insieme un modo per migliorare la loro situazione, che si stava facendo sempre più critica: mariti senza lavoro, figli senza istruzione,miseria. Così hanno unito le loro forze e hanno dato vita ad una cooperativa. Le difficoltà che stanno affrontando sono tante, in primis l’estenuante opposizione dei  mariti, ma dalle loro parole trasparivano un coraggio, una determinazione, una speranza grandissimi.

Al ristorante della cooperativa c’erano dei ragazzini che stavano facendo le prove dei balli: si  vedeva che si stavano divertendo un mondo e non facevano altro che ridere. Vedere tutta questa allegria mi ha fatto pensare a quello che ho io e a quello che hanno loro… e mi rendo conto che ogni giorno ho almeno mille motivi per essere felice e grata alla vita.

Sabato la nostra avventura si è conclusa davvero in bellezza: siamo andati alle grotte di Cuman. E’ stata un’esperienza  fantastica camminare con la luce della torcia nei cunicoli tra stalattiti e stalagmiti… e la parte migliore erano i cunicoli pieni d’acqua in cui bisognava nuotare!

Metterò al più presto le foto di tutto :)

 

2 commenti:

  1. io voglio vedere le foto delle farfalle azzurre giganti!è da una settimana che le sogno:D dopo avermi raccontato quest' esperienza su skype e poi rileggendo la tua descrizione ti giuro mi sembra quasi di avere l'immagine di un pezzetto dell'amazonia nel cuore:) e immagino tantissimo la faccia stupefatta che cerca di cogliere la meraviglia del tamonto sulla palude che dovevi avere quella sera...la faccia beata che tanto mi manca!!!!

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  2. che rumore fa la giungla la notte?

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