Siamo partiti in quattro: Federica,
Jessica, Juanpablo e io.
Destinazione: … foresta amazzonica! Il
polmone verde della terra.
Domenica è stato principalmente un giorno
di viaggio, a bordo del furgoncino verde di Juanpablo, che ad un certo punto
pareva quasi scoppiare (il furgoncino, non Juanpablo) perché abbiamo dato un
passaggio ad una bellissima famigliola ecuatoriana che faceva l’autostop.
Ad un certo punto del tragitto ci siamo
fermati e abbiamo imboccato a piedi un sentierino che costeggiava un torrente… Lo
spettacolo che ci aspettava era mozzafiato: …la cascata più grande che io abbia
mai visto!!! Ho visto la POTENZA della natura. Sprigionava una forza
incredibile… invincibile.
Lunedì è cominciata la vera avventura: quattro
giorni dentro la foresta! Ci siamo inoltrati nel cuore della giungla ecuatoriana
a bordo di una canoa, accompagnati da una guida. Ho visto farfalle azzurre più
grandi di una mano, pappagalli, tartarughe, serpenti, scimmie. Man mano che avanzavamo lungo il fiume la
vegetazione si faceva sempre più selvaggia, intricata, intimorente. Mi sono
sentita quasi respinta.
Eppure da secoli l’uomo è riuscito ad
adattarsi a questa terra e a entrare in armonia con essa: l’Amazzonia è
popolata da numerosi piccoli villaggi di
indigeni, raggiungibili solo in canoa, come abbiamo fatto noi.
Gli abitanti di questi villaggi, anche se
sono vestiti come noi e hanno qualche contatto con le città, conservano ancora
alcune delle loro tradizioni più antiche. Vivono in semplici capanne di legno e
sono quasi autosufficienti: pescano, cacciano, coltivano riso,yuca,banane,cacao
e caffè. Abbiamo preparato con loro il cibo tradizionale, una specie di
focaccia di yuca, e abbiamo conosciuto lo sciamano del villaggio.
Purtroppo, man mano che vengono trovati
nuovi giacimenti di petrolio, questi villaggi, e la natura che li circonda,
rischiano di scomparire.
La natura dell’Amazzonia è incredibile,
abbiamo camminato dentro questa foresta meravigliosa di giorno, a tratti sul
terreno solido, a tratti sprofondando nel fango fino alle ginocchia (e chi,
come me, è caduto, anche fino ai gomiti! =P ) …e di notte, ascoltando in
silenzio il fruscio del vento, lo strisciare dei serpenti, il cinguettio degli uccelli e il gracidare delle
rane.
Uno dei momenti che più mi ricorderò è
stata la sera in cui siamo andati nella laguna di Cuyabeno. D’estate è piena
d’acqua, dove nuotano i delfini rosa. Quando siamo andati noi però era un’
immensa distesa di fango. Era l’ora prima del tramonto, quando c’è quella luce
calda, che è la mia preferita. Mi sembrava di essere in un luogo senza confini,
infinito e fuori dal tempo. Magico. Vedevo
la distesa di fango illimitata, popolata solo da maestosi alberi
solitari e da qualche pozza d’acqua che rifletteva il cielo. All’orizzonte la
foresta, che potevo immaginare ancora più immensa. Poi è arrivato il tramonto e
i colori sono diventati ancora più meravigliosa.
Mentre stavamo tornando, in canoa, è
calato il buio. Eravamo circondati da tante piccole lucine rosse, sembrava
quasi di vedere una città da lontano… solo che erano occhi di coccodrilli!!
Alcuni lunghi sei metri! Per fortuna evidentemente tutti avevano già cenato e
ci hanno lasciati in pace =P
Giovedì sera siamo tornati in città, a
Misagualli, dove il giorno dopo abbiamo conosciuto una cooperativa di donne
indigene Quichua che hanno aperto un ristorante e un piccolo museo di
artigianato. E’ stato bellissimo ascoltare la loro storia… Vivono in un piccolo
villaggio lungo il fiume Napo, due anni fa hanno deciso di riunirsi per cercare
di trovare insieme un modo per migliorare la loro situazione, che si stava
facendo sempre più critica: mariti senza lavoro, figli senza istruzione,miseria.
Così hanno unito le loro forze e hanno dato vita ad una cooperativa. Le
difficoltà che stanno affrontando sono tante, in primis l’estenuante opposizione
dei mariti, ma dalle loro parole
trasparivano un coraggio, una determinazione, una speranza grandissimi.
Al ristorante della cooperativa c’erano dei
ragazzini che stavano facendo le prove dei balli: si vedeva che si stavano divertendo un mondo e
non facevano altro che ridere. Vedere tutta questa allegria mi ha fatto pensare
a quello che ho io e a quello che hanno loro… e mi rendo conto che ogni giorno
ho almeno mille motivi per essere felice e grata alla vita.
Sabato la nostra
avventura si è conclusa davvero in bellezza: siamo andati alle grotte di Cuman.
E’ stata un’esperienza fantastica camminare
con la luce della torcia nei cunicoli tra stalattiti e stalagmiti… e la parte
migliore erano i cunicoli pieni d’acqua in cui bisognava nuotare!
Metterò al più
presto le foto di tutto :)